La Consigliera regionale risponde alle affermazioni di Patrizia Barbieri sul rischio di non candidare la città al bando

“Dire che serve un miracolo è fuori luogo”. La consigliera regionale Pd Katia Tarasconi commenta così le parole del sindaco di Piacenza Barbieri sul rischio di non poter candidare la città a Capitale della cultura 2020. “Ammetto di essere sconcertata. Barbieri è in carica da fine giugno e la scadenza del bando è fissata al 15 settembre – ricorda Tarasconi -; i 45 giorni che mancano sarebbero quindi sufficienti per preparare un dossier con le attività culturali previste; basterebbe mettersi al lavoro – sottolinea – visto che la candidatura è stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Centrodestra che sosteneva di avere molte idee a riguardo: è arrivato il momento di renderle note. Senza progettualità non si va da nessuna parte. Il Sindaco ha trovato nel cassetto solo la lettera d’intenti perché il bando con i principi ispiratori della candidatura è stato ufficializzato a metà maggio con scadenza a fine mese”.

“Sono convinta – incalza ancora Tarasconi – che la candidatura di Piacenza sia da presentare in ogni caso. Non è pensabile non provarci, dopo gli sforzi fatti nel corso di questi anni proprio per avere tutte le carte in regola per aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento. Il Sindaco scarica la colpa sull’Amministrazione passata, ma non si rende conto che il progetto di “Piacenza sotterranea” che ha definito “entusiasmante” (vedi sul quotidiano locale “Annibale, dal Farnese a S. Sisto”) diventerà possibile anche grazie al lavoro pregresso dell’amministrazione Dosi.

Mi riferisco all’allestimento della cripta di S. Sisto che risale al settembre 2014 ed è stato frutto del lavoro di Comune, Banca di Piacenza ed Ente Farnese, con il riadattamento della mostra documentaria per i 500 anni della Madonna Sistina, preparata nel 2013 a Palazzo Farnese nello spazio mostre. Poichè dalla primavera prossima saranno ristrutturati i sotterranei di Palazzo Farnese, grazie ai finanziamenti ricevuti con il progetto presentato dalla giunta Dosi, quale miglior occasione se non una prestigiosa mostra dedicata ad Annibale di cui si è già parlato in altre occasioni?”

E poi aggiunge: “Se il neo assessore con un po’ di umiltà avesse lavorato con la collega uscente per il passaggio di consegne, sono certa che avrebbe trovato la collaborazione necessaria. Ritengo infatti che quando si parla di cultura, e non solo, nell’ottica della valorizzazione del proprio territorio, sia indispensabile avere spirito di condivisione coinvolgendo maggioranza, minoranza e istituzioni, così come l’Amministrazione Dosi ha fatto nel corso di questi cinque anni”.

“Piacenza – conclude la consigliera Pd – merita di candidarsi a Capitale della cultura; per un progetto su cui ha basato la propria campagna elettorale, il Centrodestra non dovrebbe invocare un miracolo, ma mettere in campo competenza e progetti”.

 

Bologna, 3 agosto 2017