Predisporre un piano di interventi in grado di riportare il segnale di telefonia mobile nei territori in cui oggi è assente. Lo propongono in un ordine del giorno preparato ad hoc i consiglieri Pd Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi, a seguito delle numerose segnalazioni da parte dei Sindaci dei Comuni montani e non solo, che da tempo denunciano le situazioni di disagio create dall’assenza del segnale di telefonia mobile nei loro territori: “l’ondata di maltempo di questi ultimi giorni che ha investito il piacentino – spiegano – non ha fatto altro che aumentare il problema e rendere ancora più urgente questo tipo di provvedimento di cui discuteremo la prossima settimana nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa”.

Oltre a un piano d’azione – spiegano i consiglieri piacentini – chiediamo di realizzare una mappatura delle situazioni critiche su tutto il territorio regionale. Sarebbe infatti necessario vagliare le soluzioni tecniche disponibili, in collaborazione con gli operatori di telefonia mobile. Se, ad esempio, ritorniamo al black out che si è verificato, la situazione degli abitanti di Vezzolacca e Castelletto non sarebbe risolvibile se non attraverso provvedimenti di questo tipo”. La dismissione dei contratti da parte dei gestori rischiano di lasciare scoperti i territori montani e tutti quelli delle cosiddette aree marginali: serve una inversione di tendenza in Alta Valnure e Valtidone”.

Da un primo incontro preliminare con l’assessorato, in cui si sono prospettate alcune soluzioni possibili, è stato confermato che a dover affrontare tale problema, oltre a Piacenza, ci sono le zone di Parma, Rimini e Valmarecchia. “Avendo soppiantato in molti casi la rete fissa – ricordano poi Molinari e Tarasconi – il segnale di telefonia mobile risulta di fondamentale importanza non solo negli scambi e nelle comunicazioni quotidiane, ma anche e soprattutto nelle situazioni di emergenza o pericolo in cui si chiede aiuto immediato così come è accaduto nei giorni scorsi”.

Secondo quanto hanno denunciato i Sindaci, in questi anni l’accorpamento di antenne e il mancato rinnovo di contratti e concessioni che permettevano di raggiungere numerosi territori di montagna e collina, ha lasciato intere vallate in diverse zone della regione prive del segnale. “Dopo l’approvazione della legge sugli esercizi polifunzionali – assicurano gli esponenti dem – continuiamo sulla linea delle azioni di contrasto al declino economico e demografico della montagna e delle zone svantaggiate, con l’obiettivo di garantire il mantenimento di quei servizi che rendono possibile la vita e la prosperità di queste comunità”.

“Attendiamo riscontri per trovare celermente un piano d’azione come, per esempio, la costruzione di tralicci per la dotazione di hardware di trasmissione, ricordandoci che sarà inevitabile coinvolgere la Sovrintendenza, sotto la cui tutela rientrano tutte le aree al di sopra dei 1200 metri”.

 

Bologna, 15 dicembre 2017