“Fino ad oggi il settore musicale si era incardinato in alcune leggi regionali come la promozione culturale, l’accesso al sapere e lo spettacolo, la futura normativa intende sviluppare un sistema sinergico e dialogante tra più soggetti qualificati, dando maggiore impulso ad alcune prassi già consolidate, ma non solo – spiega la consigliera Pd Katia Tarasconi – incrementeremo e renderemo più chiara e fluida l’offerta formativa nei vari ordini e gradi dell’istruzione musicale per elevarla qualitativamente”.
Nel corso dell’illustrazione del progetto di legge di cui è stata nominata relatrice, Tarasconi ha posto l’accento sulla necessità di mettere ordine a tutta quella miriade di esperienze basate su modelli organizzativi che sono nati nel corso degli ultimi anni: scuole civiche, associazioni senza scopo di lucro, fondazioni e cooperative per riconoscerne valenza educativa ed inserirle in una dimensione culturale più ampia. Per tale scopo, “prevediamo che la Regione recepisca le funzioni di Music commission per coordinare tutte le azioni sul tema nei vari ambiti”.
“L’incentivazione alla crescita del settore musicale che ha senza dubbio valore culturale, sociale e aggregativo – ha sottolineato la relatrice – avrà quindi ricadute positive sulle varie professionalità e su tutta l’industria culturale e creativa, con un occhio particolare all’imprenditorialità, start up e giovani talenti”. Intanto, per ciò che concerne le scuole di musica, è partito il riconoscimento regionale per l’anno scolastico 2018/2019 che permetterà a chi è iscritto di poter accedere ai bandi di finanziamento che saranno collegati alla normativa. La scadenza è fissata al primo marzo.
Le realtà piacentine riconosciute nell’elenco regionale (che viene aggiornato annualmente) sono al momento nove: Accademia della musica, Associazione Mikrokosmos, Milestone school of music, Scuola comunale di musica M. Mangia a Fiorenzuola d’Arda, Scuola di musica Artemusica (che, oltre a Piacenza, ha sedi a Rottofreno e Castelsangiovanni), Coro Polifonico Farnesiano, Crazy Sound di Podenzano, Scuola di musica di Fiorenzuola d’Arda e Musicafacendo di Bobbio. “Ci sono altri istituti di pregio che spero entrino nel circuito di riconoscimento per poter beneficiare dei contributi, facendo apposita domanda”, auspica la consigliera.
“Per ciò che concerne il capitolo specifico della musica dal vivo – ha continuato – c’è l’obiettivo di sviluppare la rete dei locali e dei festival ad hoc, consapevoli che sia necessario sostenere la musica originale Made in E-R, con incentivi adeguati per l’inserimento in questo circuito degli artisti giovani ed emergenti”. Dati alla mano del report su attività di spettacolo dal vivo, si contano per Piacenza 546.400 euro di finanziamento regionale nel 2016 su 17 progetti presentati. “Contiamo a questo proposito – sottolinea Tarasconi – di fare di più e meglio anche attraverso la preziosa collaborazione degli enti partecipanti”.
Il prossimo passo per l’approvazione della legge sarà l’udienza conoscitiva dell’8 febbraio a cui potranno partecipare di diritto tutti gli esponenti del settore: “Sarà un momento molto importante – ha concluso Tarasconi – per potersi confrontare e recepire tutte le osservazioni dei delegati delle varie realtà che compongono a vario titolo l’universo musicale dell’Emilia-Romagna”.
Bologna, 25 gennaio 2018