Sottoscrivere un accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dell’interno, facendo seguito al decreto Minniti, per poter mettere in campo azioni sempre più mirate al contrasto e alla prevenzione della criminalità. Lo auspicano i consiglieri regionali piacentini Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari che hanno presentato una risoluzione firmata all’unanimità dal gruppo assembleare Pd.

Nell’atto di indirizzo si pone l’attenzione sulla sicurezza urbana e sul ricorso agli impianti di videosorveglianza. “In questi anni – spiegano – si sono messi in campo importanti investimenti, sia da parte degli Enti locali sia da parte dello Stato, tuttavia questi sistemi di videosorveglianza non sono sempre stati in grado di dialogare sinergicamente tra loro e quindi non se ne è potuto sfruttare l’alto potenziale. Mettere in un sistema integrato la lettura delle targhe delle auto sarebbe un prezioso strumento di contrasto all’attività criminale ed è urgente che il collegamento alla banca dati dei veicoli rubati da parte delle polizie locali sia ripristinato”.

“Sono tante le Amministrazioni pubbliche locali e regionali – osservano gli esponenti dem – che da anni investono risorse in soluzioni tecnologiche di videosorveglianza per garantire ai propri territori sistemi di telecamere intelligenti in grado di leggere le targhe dei mezzi in circolazione sulle strade. Si dovrebbe avere la possibilità – attraverso specifici software e un collegamento di rete connesso al Ministero dell’interno – di ottenere informazioni in tempo reale sulla presenza di veicoli segnalati come “veicoli con denuncia di furto”.

Condividendo la linea del progetto di sicurezza urbana integrata, presentato dall’Unione Valnure-Valchero, pioniere di questa proposta, insieme all’Unione dei comuni della Romagna faentina, Tarasconi e Molinari sono convinti che sia arrivato il momento di creare un modello di interscambio operativo delle informazioni che sia sistematico per tutti. “Il progetto è al vaglio della Prefettura di Piacenza, ma a nostro avviso ne troviamo corretta la finalità, che sarebbe utile estendere a tutto il territorio regionale”.

Questo servizio permetterebbe alle Polizie locali non solo di intervenire in modo tempestivo nei casi di bisogno ma, soprattutto, di gestire al meglio le attività investigative. La conservazione dei dati delle targhe dei veicoli per soli 7 giorni, nel rispetto del codice della privacy, sta rappresentando un ulteriore impedimento al lavoro delle Forze dell’ordine che stanno utilizzando sperimentalmente gli impianti degli enti locali. Riteniamo quindi – osservano ancora i consiglieri – che sarebbe necessario favorire una conservazione allungata di questi dati, potenziando il data base originario del Comune nominato titolare del trattamento insieme alla Prefettura, nel rispetto delle diverse prerogative”.

“Dando maggiori strumenti a Comuni e Polizia locale non facciamo altro che dare risposte alla crescente richiesta di sicurezza delle persone. Per questo motivo chiediamo alla Giunta di attivarsi presso il Ministero dell’interno per avviare percorsi di sperimentazione”.

 

Bologna, 16 marzo 2018