Azione bipartisan dei consiglieri regionali piacentini di Pd e Lega Molinari, Rancan e Tarasconi che hanno presentato due risoluzioni sul tema col disco verde della Commissione V
“Se si perdono le scuole, l’Appennino piacentino avrà ulteriori difficoltà rispetto a quelle che già si riscontrano; il punto di rottura è vicinissimo”. Lo sostengono i consiglieri regionali piacentini Gian Luigi Molinari (Pd), Katia Tarasconi (Pd) e Matteo Rancan (Lega Nord) che chiedono di abbassare la soglia minima degli alunni che compongono le classi dei presidi montani per il mantenimento e la prosecuzione delle loro funzionalità. I Dem e l’esponente del Carroccio hanno presentato due differenti risoluzioni che hanno l’obiettivo comune di “salvaguardare le scuole di montagna”.
“Al momento la soglia minima prevista è di dieci bambini, salvo alcune situazioni particolari – hanno spiegato nel corso della commissione V in cui sono stati presentati stamattina i due atti di indirizzo politico –; attualmente i numeri sono rosicati, si dovrebbero quindi poter abbassare ulteriormente per evitare che asili ed elementari scompaiano, prevedendo deroghe speciali per le Amministrazioni di determinati Comuni nelle zone a rischio abbandono e spopolamento”.
Nel corso della seduta l’incaricato dall’ufficio scolastico regionale Bruno di Palma ha snocciolato i dati che, senza eccessivi allarmismi, hanno comunque dato conferma della necessità di avviare un confronto sui provvedimenti per modificare i numeri cosiddetti “minimi” delle classi. Su 550mila alunni emiliano-romagnoli, 32mila frequentano scuole di montagna, numero che corrisponde al 6% complessivo. Incidenza che ovviamente sale se i numeri vengono scorporati: 10,6% frequentano le scuole di infanzia; 6,4% la scuola primaria.
“Sono già in essere politiche regionali di sviluppo, nell’ambito della legge 12 sull’autonomia scolastica, come ha affermato anche la funzionaria dott.ssa Bergamini in commissione – sottolineano i consiglieri – per evitare ulteriori fenomeni di spopolamento e sono previste entro l’anno risorse aggiuntive per un milione di euro, per dotare tutti i comuni di una classe 2.0, cioè che possa beneficiare anche di dispositivi mobili per il superamento del digital divide”.
“E’ un tema che non ha colore politico – rimarcano Molinari, Rancan e Tarasconi -; l’obiettivo comune è di gettare basi solide per provvedimenti e misure sempre più strutturate per la montagna. L’approvazione dei provvedimenti – concludono i consiglieri piacentini – è un segnale significativo di vicinanza ai territori appenninici e alle loro problematiche. Chi nasce in montagna non deve essere costretto a trasferirsi per mancanza di servizi: in questo senso la scuola è un presidio fondamentale in quanto centro aggregativo e punto di riferimento per la crescita dei ragazzi”.
Bologna, 15 novembre 2018